Italiano

Secondo i 4 ministri della Sanità “le esigenze, le specificità e le capacità di bilancio di tutti gli Stati membri”, incluse nella proposta del quinto emendamento all'accordo sui vaccini Pfizer e BioNTech, “non rappresentano una soluzione definitiva ed equa ai problemi del surplus di vaccini COVID-19 e non soddisfano le esigenze dei sistemi sanitari, le esigenze dei cittadini e gli interessi finanziari degli Stati membri”. Parlando di bisogni dei cittadini e gli interessi finanziari degli Stati membri, cose d’altri tempi! Sì perché in queste ore la multinazionale farmaceutica americana Pfizer si è offerta di modificare il contratto con l'UE per il vaccino Covid-19, riducendo del 40% il numero di dosi da fornire ai Paesi UE e ritardandone le consegne. Accade dopo che vari Stati membri della UE hanno raccontato di essere stati bombardati con un eccesso di dosi. L’intenzione di Pfizer è di estendere al 2026 il contratto firmato durante la pandemia con il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: ma le dosi ordinate durante la pandemia che ora non servono più, dovranno essere pagate anche se non saranno mai prodotte, visto il cambio di scenario. La pandemia non è più in essere da tempo. Addirittura molti Paesi hanno distrutto le loro dosi perché in quantità eccessiva o scadute perché inutilizzate. Questo a fronte dei dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che indicano come le vaccinazioni contro il Coronavirus si siano praticamente spiaggiate in Europa: ammonterebbe all'1,7% la popolazione adulta dell'UE/SEE che ha fatto il terzo richiamo. Bulgaria, Ungheria, Lituania e Polonia hanno quindi sottoscritto un patto interno e chiesto alla Commissione Europea di negoziare un contratto migliore. In fondo alla trattativa anche l'Austria si è detta scontenta dell'accordo. Invece il commissario europeo per la Salute, Stella Kyriakides, ha esortato tutti gli Stati membri ad approvare l’accordo. I 4 ministri hanno anche proposto alcune soluzioni, "in particolare sui pagamenti per mancata consegna", "la riduzione del numero di dosi contrattuali", o la Commissione Europea che acquista l'eccedenza di vaccini da Stati membri e donando quelle dosi alle regioni che ne hanno bisogno. I 4 insistono su "l'assenza di chiarezza normativa in merito all'uso continuato di ulteriori booster" e la proposta di "tassa di flessibilità" che costituisce un "onere finanziario sproporzionato" e pone "problemi legali". La UE ha chiuso accordi che andrebbero rinegoziati in forza del proprio peso economico. Ma un portavoce di Pfizer ha dichiarato che quest'anno sono previste 450 milioni di dosi per la consegna, per un valore di circa 8,8 miliardi di euro sulla base di un prezzo di 19,50 euro per dose, come riportato anche dal Financial Times . L’eccesso di dosi inutili era un problema già sollevato dalla Polonia un anno fa. Nel silenzio dei media europei Varsavia aveva già smesso di pagare le consegne e di accettare dosi inutili. A questo punto il ministro della Sanità polacco, Adam Niedzielski, ha invitato la Commissione Europea a spiegare perché ha stipulato un contratto così ampio per il vaccino COVID-19 e per dosi anche inutilizzate. E in riferimento al contratto stipulato tra la UE e Pfizer, le domande sollevate dal New York Times sui messaggi tra l'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla e Ursula von der Leyen, il ministro ha definito la questione come "il prossimo punto interrogativo" da affrontare. Il New York Times ha portato la Commissione europea in tribunale per non aver reso pubblici i messaggi che si sono scambiati la presidente e il Ceo di Pfizer: la Commissione UE ha l'obbligo di rendere pubblici quei messaggi, che potrebbero contenere informazioni di interesse pubblico. A leggere la situazione europea, i dati pubblici e gli sms dei responsabili italiani in questi giorni sotto inchiesta per la gestione del Covid vengono in mente le affermazioni del professor Giulio Tarro mentre la pandemia era in corso, quando gli chiedevano quando finira? Tarro: “E’ un virus politico, non dipende dai ricercatori, per cui non è possibile stabilire i tempi”.

Spagnolo

Según los 4 ministros de Sanidad, "las necesidades, especificidades y capacidades presupuestarias de todos los Estados miembros", incluidas en la propuesta de quinta enmienda al acuerdo sobre vacunas de Pfizer y BioNTech, "no representan una solución definitiva y justa a los problemas del excedente de vacunas contra la COVID-19 y no satisfacen las necesidades de los sistemas de salud, las necesidades de los ciudadanos y los intereses financieros de los Estados miembros". Hablando de las necesidades de los ciudadanos y de los intereses financieros de los Estados miembros, ¡cosas de otro tiempo! Sí, porque en estas horas la multinacional farmacéutica estadounidense Pfizer ha ofrecido modificar el contrato con la UE para la vacuna del Covid-19, reduciendo en un 40% el número de dosis a suministrar a los países de la UE y retrasando sus entregas. Se produce después de que varios estados miembros de la UE informaron haber sido bombardeados con dosis excesivas. La intención de Pfizer es ampliar el contrato firmado durante la pandemia con la presidenta de la Comisión Europea Ursula von der Leyen hasta 2026: pero las dosis pedidas durante la pandemia que ya no se necesiten habrá que pagarlas aunque nunca se lleguen a producir. dado el cambio de escenario. La pandemia no ha existido por algún tiempo. Incluso muchos países han destruido sus dosis porque están en cantidades excesivas o caducadas por no haber sido utilizadas.Esto frente a los datos del Centro Europeo para la Prevención y el Control de Enfermedades que indican que las vacunas contra el Coronavirus prácticamente han varado en Europa: equivaldría al 1,7% de la población adulta en la UE/EEE que hizo el tercer retiro. Por tanto, Bulgaria, Hungría, Lituania y Polonia han firmado un pacto interno y han pedido a la Comisión Europea que negocie un mejor contrato. Al final de la negociación, Austria también dijo que estaba insatisfecha con el acuerdo. En cambio, la comisaria europea de Salud, Stella Kyriakides, instó a todos los estados miembros a aprobar el acuerdo. Los 4 ministros también propusieron algunas soluciones, "en particular sobre los pagos por falta de entrega", "la reducción del número de dosis contractuales", o que la Comisión Europea compre el excedente de vacunas de los estados miembros y done esas dosis a las regiones que ellos lo necesitan Los 4 insisten en "la falta de claridad normativa respecto al uso continuado de refuerzos adicionales" y la propuesta de "flexibilidad fiscal" que constituye una "carga financiera desproporcionada" y plantea "problemas jurídicos". La UE ha concluido acuerdos que deberían ser renegociados debido a su peso económico.Pero un portavoz de Pfizer dijo que se espera que se entreguen 450 millones de dosis este año, por un valor de alrededor de 8.800 millones de euros según un precio de 19,50 euros por dosis, también informó el Financial Times. El exceso de dosis innecesarias fue un problema que ya planteó Polonia hace un año. En el silencio de los medios europeos, Varsovia ya había dejado de pagar los envíos y de aceptar dosis inútiles. En este punto, el ministro de Salud de Polonia, Adam Niedzielski, invitó a la Comisión Europea a explicar por qué ha firmado un contrato tan grande para la vacuna COVID-19 e incluso para dosis no utilizadas. Y en referencia al contrato celebrado entre la UE y Pfizer, las preguntas planteadas por el New York Times sobre los mensajes entre el director ejecutivo de Pfizer, Albert Bourla, y Ursula von der Leyen, la ministra definió el asunto como "el próximo signo de interrogación" de face. The New York Times ha llevado a la Comisión Europea a los tribunales por no haber hecho públicos los mensajes que intercambiaron el presidente y el consejero delegado de Pfizer: la Comisión de la UE tiene la obligación de hacer públicos esos mensajes, que podrían contener información de interés público.Leyendo la situación europea, los datos públicos y los mensajes de texto de los directivos italianos estos días investigados por la gestión del Covid, me vienen a la mente las declaraciones del profesor Giulio Tarro mientras la pandemia estaba en marcha, cuando le preguntaron ¿cuándo terminará? Tarro: "Es un virus político, no depende de los investigadores, por lo que no es posible establecer los tiempos".

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