Il giornalista israeliano Gideon Levy, spesso critico nei confronti del governo Netanyahu e di Israele, si è espresso in merito alle azioni dello Stato ebraico contro i palestinesi, spiegando le motivazioni dietro questo modo di agire e di pensare. Secondo il giornalista, gli israeliani avrebbero tre "principi" che gli permettono di "convivere serenamente" con le "ingiustizie che stanno perpetrando nei confronti del popolo palestinese". Il primo principio è quello per cui "la maggior parte degli israeliani, se non tutti, sono convinti che noi siamo il popolo eletto e siccome siamo il popolo eletto, abbiamo il diritto di fare tutto quello che vogliamo". Il secondo principio, secondo Levy, è quello del "vittimismo": "Ci sono state nella storia delle occupazioni molto più brutali della nostra. Occupazioni persino più lunghe della nostra. Anche se l'occupazione israeliana è un record non da poco, ma non c'è mai stata nella storia una occupazione nella quale l'occupante si presentasse come la vittima, non solo come una vittima, ma l'unica vittima che c'è. Questo naturalmente permette a qualunque israeliano di vivere serenamente, perché noi siamo le vittime. Dopo l'Olocausto gli ebrei hanno il diritto di fare tutto quello che vogliono". L'ultimo principio è quello che il giornalista definisce come "il peggiore di tutti". Secondo Levy in Israele è in corso una "deumanizzazione sistematica dei palestinesi", la quale permette agli israeliani di "fare pace con qualunque cosa". "Se loro non sono veramente esseri umani come noi, allora non c'è più un problema di diritti umani. E se gratti appena sotto la pelle di quasi tutti gli israeliani, ritroverai proprio questo. O quasi. Nessuno tratterà i palestinesi come degli esseri umani pari a noi", ha affermato Levy. "E questa convinzione che loro non sono esseri umani come noi è quello che permette a noi israeliani di convivere così serenamente con tutti quei crimini che continuano per così tanti anni".
El periodista israelí Gideon Levy, a menudo crítico con el gobierno de Netanyahu e Israel, se expresó en las acciones del estado judío contra los palestinos, explicando las razones detrás de esta forma de actuar y pensar. Según el periodista, los israelíes tendrían tres "principios" que le permiten "coexistir serenamente" con las "injusticias que están perpetrando hacia el pueblo palestino". El primer principio es que "la mayoría de los israelíes, si no todos, están convencidos de que somos las personas elegidas y que somos las personas elegidas, tenemos derecho a hacer todo lo que queremos". El segundo principio, según Levy, es el de "victimismo": "Ha habido en la historia de las ocupaciones mucho más brutales que las nuestras ocupaciones incluso más largas que la nuestra. Incluso si la ocupación israelí no es muy poco récord, pero pero No ha habido una ocupación en la historia en la que el ocupante se presentó como la víctima, no solo como víctima, sino la única víctima allí. El último principio es lo que el periodista define como "lo peor de todo".Según Levy en Israel, está en marcha una "deshumanización sistemática de los palestinos", lo que permite a los israelíes "hacer las paces con cualquier cosa". "Si no son realmente seres humanos como nosotros, entonces ya no hay un problema de los derechos humanos. Y si scratchi justo debajo de la piel de casi todos los israelíes, encontrará esto. O casi. Nadie tratará a los palestinos como seres humanos igual a nosotros ", dijo Levy. "Y esta creencia de que no son seres humanos, ya que somos los que nos permite a los israelíes coexistir tan serenamente con todos esos crímenes que continúan durante tantos años".
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