Nuova scoperta a Pompei, durante gli scavi è emersa una domus con un grande affresco dedicato a Dioniso, risalente al 40 a.C circa. Dopo più di 100 anni dalla scoperta della "villa dei Misteri", appare una nuova domus ribattezzata "casa del Tiaso" con riferimento al corteo del dio del vino. Al centro della rappresentazione una inizianda condotta verso il rito notturno da un sileno con una torcia. Nuova scoperta a Pompei, emersa domus con affresco del 40 a.C dedicato a Dioniso Un nuovo grande affresco potrebbe aiutare a fare chiarezza sui misteri di Dioniso nel mondo classico. In una grande sala per banchetti, scavata in queste settimane nell'area centrale di Pompei, nell'insula 10 della Regio IX, è emerso un fregio a dimensioni quasi reali, ovvero una "megalografia", che gira intorno a tre lati dell'ambiente. Il quarto era aperto sul giardino. L'affresco mostra il corteo di Dioniso, dio del vino. Si notano baccanti rappresentate come danzatrici, ma anche come cacciatrici feroci, con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e le interiora di un animale nelle mani. Ci sono poi satiri con le orecchie appuntite che suonano il doppio flauto, mentre un altro compie un sacrificio di vino (libagione) in stile acrobatico, versando dietro le proprie spalle un getto di vino da un corno giovane potorio (usato per bere) in una patera (coppa bassa). Al centro della composizione non c'è il dio del vino come nella villa dei Misteri, bensì una donna condotta da un vecchio sileno verso il rito notturno di iniziazione ai misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. Tutte le figure del fregio sono rappresentate su piedistalli, come se fossero delle statue, mentre al tempo stessi movimenti, carnagione e vestiti le fanno apparire molto vive. "Siamo nel cosiddetto secondo stile pompeiano - rivela il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - il fregio può essere datato agli anni 40 e 30 avanti Cristo. Questo significa che nel momento dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei, il fregio dionisiaco era già presente da un secolo sulla parete. La megalografia è in una sala banchetti e apre un nuovo dibattito sui rituali per Dioniso. Al centro non c'è il dio come nella Villa dei Misteri, ma c'è una donna. Che si ritrova al centro di questo corteo. Ed è l'unica che guarda al centro verso la sala. Abbiamo di fronte una iconografia di iniziazione".
Nuevo descubrimiento en Pompeya, durante las excavaciones, surgió un Domus con un gran fresco dedicado a Dioniso, que se remonta a aproximadamente 40 a. C. Después de más de 100 años desde el descubrimiento de la "Villa dei Misteri", un nuevo Domus renombrado "Casa del Tias" aparece con referencia a la procesión del dios del vino. En el centro de la representación, una conducta inicial hacia el rito nocturno desde un Sileno con una antorcha. Nuevo descubrimiento en Pompeya, Domus surgió con fresco de 40 aC dedicado a Dioniso Un nuevo gran fresco podría ayudar a aclarar los misterios de Dioniso en el mundo clásico. En un gran salón para banquetes, excavados en estas semanas en el área central de Pompeya, en la ínsula 10 de la Royal IX, surgieron una dimensiones casi reales o una "megalografía", que corre alrededor de tres lados del medio ambiente. El cuarto estaba abierto en el jardín. El fresco muestra la procesión de Dioniso, Dios del vino. Puedes ver códigos representados como bailarines, pero también como cazadores feroces, con un niño golpeado en los hombros o con una espada y las entrañas de un animal en las manos. Luego están los satíricos con orejas puntiagudas que suenan la flauta doble, mientras que otra realiza un sacrificio de sacrificio de vino acrobático (libar), vertiendo un chorro de un vino de un pequeño cuerno de polo (usado para beber) detrás de sus hombros (taza baja).En el centro de la composición no está el dios del vino como en la villa de los misterios, sino una mujer dirigida por un viejo Sileno hacia el rito nocturno de iniciación a los misterios de Dioniso, el Dios que muere y renació, prometiendo lo mismo a sus seguidores. Todas las figuras del friso se representan en pedestales, como si fueran estatuas, mientras que en los movimientos de la hora, la tez y la ropa los hacen parecer muy vivos. "Estamos en el segundo estilo pompeya, revela el director del parque arqueológico de Pompeya, Gabriel Zuchtriegel: el friso puede ser datado de los años 40 y 30 ante Cristo. Esto significa que en el momento de la erupción de Vesuvio, que Pompeiii enterró, el Dionisian Frieze ya había estado presente para un siglo en el muro. rituales. En el centro no hay Dios como en la villa de los misterios, pero hay una mujer.
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